FOTOVAPORIZZAZIONE DELLA PROSTATA CON LASER CYBER GREEN

La fotovaporizzazione della prostata (FVP) con Laser CYBER GREEN è una delle ultime novità per il trattamento dell’iperplasia benigna di prostata (HBP). Si tratta di una tecnica minimamente invasiva che offre grandi vantaggi sui trattamenti convenzionali come la resezione transuretale e la chirurgia aperta.

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Cos’è e che sintomi produce la HBP?
La iperplasia è una malattia benigna della prostata che si caratterizza per l’aumento del volume della ghiandola che comprime la uretra, condotto che porta l’orina dalla vescica fino all’esterno passando attraverso la prostata. L’ostruzione dell’uretra produce nell’uomo difficoltà nel liberare completamente la vescica, i sintomi più frequenti sono: 1 – svegliarsi per orinare parecchie volte durante la notte; 2 – difficoltà e ritardo nell’urinare; 3 – sensazione di non svuotare completamente la vescica;  4 – orinare con un getto debole e sottile; 5 – urgenza di orinare e perdite d’urina.
Ai 50 anni uno su 4 uomini accusa la HBP, ai 60 uno su ogni 2 e agli 80 anni quasi tutti gli uomini ne soffrono. Il 30% degli uomini in un momento della loro vita subiranno un’operazione per questa malattia e la maggior parte di coloro per cui non sarà necessaria l’operazione, ricorrerà alla cura della prostata.
Come si tratta la HBP?
Attualmente esistono vari trattamenti con effetto permanente per la HBP che ricorrono all’uso di medicine, tuttavia, la percentuale di pazienti (dovuto all’aumento dell’aspettativa di vita) che ricorrerànno alla chirurgia per risolvere problemi di sofferenza nell’orinare continuerà ad aumentare.
Fino a pochi anni fa esistevano due tecniche chirurgiche per il trattamento della HBP. La prima è la chirurgia aperta (adenomectomia) che ha più di 100 anni e che consiste nell’effettuare un taglio sul ventre al di sotto dell’ombelico, dal quale verrà poi estratto il tumore benigno della prostata. Questa tecnica richiede un ricovero di circa 5-7 giorni, si va sempre incontro ad un’abbondante perdita di sangue il ché richiede una trasfusione nel 10-20% dei pazienti, può produrre incontinenza d’orina totale o parziale nel 5-8% dei pazienti, e impotenza sessuale nel 10-15% dei pazienti. La seconda tecnica è la resezione transuretale che si cominciò a realizzare all’incirca nel 1950. Consiste nell’inserire un apparecchio nell’uretra (recettore) che taglia la prostata in piccoli pezzi che in seguito verranno aspirati con un ago grande. Questa tecnica è meno aggressiva della la chirurgia aperta, anche se i pazienti dovranno essere ricoverati tra i 3 e 5 giorni. Anche con questa tecnica si verifica un’abbondante perdita di sangue, infatti tra il 5 e il 15% dei casi sarà necessaria una trasfusione durante l’operazione. Il  3-5% dei pazienti accuserè incontinenza d’orina parziale o totale e circa il 5% presenterà impotenza sessuale.
Cos’è il laser CYBER GREEN?
Con la finalità di ridurre questa percentuale di complicazioni, nel 1996 si iniziò a investigare nella Clinica Mayo negli Stati Uniti un nuovo tipo di laser, il KTP/532 (potassium-titanyl-phosphate). I primi studi si realizzarono con i cani giacché soffrono di un HBP molto simile a quella degli umani. A partire dal 1998 si ebbero i primi risultati con pazienti e d’allora si sono pubblicati decine di articoli scientifici che valorizzano gli eccellenti risultati ottenuti con questa tecnica anche dopo 5 anni dal trattamento. La fibra del Laser KTP funziona con un raggio luminoso con una longitudine di onda di 532 manometri presentando una grande affinità per il pigmento della emoglobina, viene infatti facilmente assorbito dal sangue evitando di conseguenza eventuali gravi emorragie durante la chirurgia. La penetrazione del laser nel tessuto della prostata è di 2 mm, il ché evita i problemi causati dai primi laser, ormai non più in utilizzo, che procuravano notevoli bruciature dovute ad una penetrazione nei tessuti di 7mm.
Come si applica il laser CYBER GREEN?
Il laser KTP si applica attraverso un cistoscopio calibro 22 F (minore di quello che si usa per la RTU che è di 26 F) che passa per l’uretra. Il liquido d’irrigazione che si usa è acqua sterile, per questo motivo non si possono osservare le complicazioni che si verificano a causa dell’assorbimento di glicina (liquido d’irrigazione quando si realizza una RTU). Il laser KTP produce l’evaporizzazione di 1-2 grammi di tessuto prostatico al minuto, ció permette l’applicazione di questa tecnica minimamente invasiva sulle ghiandole grandi (più di 100 grammi) che invece prima si potevano trattare solamente con la chirurgia aperta.
Cosa succede con la prostata durante la fotovaporizzazione con laser CYBER GREEN ?
Quando si applica il laser KTP alla prostata, il calore che si genera converte il tessuto in vapore acqueo che verrá espulso attraverso un sistema d’irrigazione continua. Nello stesso tempo si chiudono i vasi sanguinei evitando quindi un’abbondante perdita di sangue.
Quali pazienti possono beneficiare del laser CYBER GREEN  ?
Il laser KTP si può applicare a qualunque paziente che possa sottoporsi ad un’anestesia totale o rachidea (epidurale). In ogni modo, il laser KTP è la tecnica preferibile per pazienti che accusano malattie gravi ad altri organi (cuore, polmoni…) o che sono sottoposti a trattamenti  con aticoagulanti (Sintrom, Heparina, etc.) o con antiaggreganti piastrinici (Aspirina ®, Adiro ®, Tromalyt ®, etc) o in pazienti le quali credenze religiose impediscono le trasfusioni di sangue (Testimoni de Geova).
Risultati del trattamento con laser CYBER GREEN
Si sono pubblicati vari articoli scientifici che analizzano i risultati del laser KTP dopo 5 anni dal trattamento. Fino ai 5 anni, il 95%  dei pazienti è molto soddisfatto del trattamento. Il punteggio nella scala sintomatica migliorò del 87% paragonato con i risultati ottenuti prima della fotovaporizzazione. Il flusso urinario incrementò di un 200% risultando costante per i 5 anni. In nessun paziente si osservò impotenza sessuale nè incontinenza e nessuno ha dovuto sottoporsi nuovamente al trattamento con laser KTP nè ad un’altra tecnica alternativa.
Vantaggi del laser CYBER GREEN sui trattamenti antichi della HBP

  • Ricovero di poche ore (24 o meno).
  • Utilizzo della sonda per poche ore.
  • Sintomi di irritazione postoperatori scarsi (6%) e di breve durata
  • Assenza di trasfusione di sangue
  • Ritorno all’attività normale in pochi giorni
  • Assenza d’incontinenza orinaria e d’impotenza sessuale
  • Assenza di ulteriori operazioni per la prostata

 

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